Frammento51
  • libri
  • Incontri
  • immagini
  • video
  • Storie
  • voci
  • Info
  • Blog

(angeli)

31/3/2017

 
Scosse la testa, sospirò. Il suo saggio sulla riproducibilità tecnica dell’opera d’arte era appena uscito, e già le contraddizioni vi si aprivano come crepe profonde. Contro il carattere individuale e irripetibile dell’esperienza auratica la riproduzione rendeva collettiva la fruizione dell’opera, ma proprio l’elemento magico-cultuale, e dunque collettivo, distingueva l’esperienza estetica antica. E gli angeli di qualsiasi religione, pensò, erano più veri quando non li si discuteva e li si prendeva come parti del paesaggio naturale, o adesso che chi ne aveva bisogno doveva andarseli a cercare, sfidarli, tentarli, lottare con loro? Erano più angeli quelli del Medio Evo o quelli di Rilke? I secondi avevano qualcosa di demoniaco, ma forse era l’unico modo per poter essere angeli in un’età che non li prevedeva più… come i morti redivivi, come gli zombies, come la creatura di Frankenstein, anch’essi pagavano la sopravvivenza con un tremendo tributo all’orrore: per questo l’antichità era sempre, sempre! come un incubo per la modernità, perché o era persa e lontana, accademica polve, o era presente e mostruosa, mostruosa… la stessa mitologia del potere lo dimostrava, Roma antica non era nei volumi di Mommsen, era nell’aquila dei nazisti...
(Michele Mari, Tutto il ferro della torre Eiffel, 2002)

I commenti sono chiusi.
    ​(in rete)

    argo
    cattedrale
    elenabucci
    ​exlibris20
    gmblog
    ​hyggelab
    interzone
    librinuovi
    mariogiorgi
    mauriziocardillo
    officinamentis
    poetarumsilva
    talesofmystery
    ticontre
    tommasopincio
    voxel
Fornito da Crea il tuo sito web unico con modelli personalizzabili.
  • libri
  • Incontri
  • immagini
  • video
  • Storie
  • voci
  • Info
  • Blog